I contratti sulle prossime week del power Italia hanno iniziato a tradare appena sotto i 55 €/MWh e il contratto su Luglio ha superato oggi i 58 €/MWh.

Questo è dovuto, come già detto in precedenza, sia alla difficile situazione idrologica italiana che alle temperature al momento previste sopra alla media stagionale per le settimane a venire:

 

 

Questo ha causato anche un effetto sul gas PSV Luglio e Agosto, non tanto in termini assoluti quanto in termini di spread rispetto al gas olandese TTF: (giallo: PSV Luglio, viola: TTF Luglio, verde: Spread Luglio)

 

 

 

Questo perché la minore produzione derivante da impianti idroelettrici dovrà essere compensata in Italia da produzione derivante da centrali a gas.

 

Prendendo come riferimento il minore inflow idrico previsto in termini di GWh/d, si può quindi cercare di stimare la maggiore richiesta di gas for power rispetto agli stessi mesi dell’anno scorso, chiaramente a parità di altri fattori.

 

Anche aumentando del 50% il minore inflow previsto, il consumo di gas for power per Luglio non dovrebbe superare gli 800 GWh/d, cosa che, assumendo costanti rispetto all’anno scorso il consumo domestico e quello industriale, porterebbe il consumo totale di gas attorno ai 1500 GWh; se a questo valore sommiamo il valore di 650 GWh/d che è circa il valore medio di iniezione giornaliera a cui si dovrà arrivare per rispettare i vincoli di stoccaggio, si arriva circa a 2150 GWh/d di richiesta totale di gas.

 

Questo valore rappresenta quanto dovrà essere immesso nella rete nazionale principalmente dai punti di imports. Esso, pur essendo alto per un mese estivo, non è certo paragonabile ai valori di cui abbiamo necessitato quest’inverno.

 

Di conseguenza uno spread di oltre 3 euro tra TTF e PSV, quando quest’inverno è stato sopra questo valore solo nel mese di gennaio, non può essere giustificato solamente da queste ragioni.

 

Una possibile spiegazione potrebbe essere il fatto che, oltre all’inflow idrico previsto decisamente sotto la media, anche le riserve attualmente già disponibili nei bacini sono molto più basse rispetto agli anni passati.

 

Le riserve idriche ad inizio Maggio erano infatti solamente 2,2 TWh contro i circa 3,4 TWh del 2016 e i circa 4 TWh dei due anni precedenti, di conseguenza una parte dell’inflow potrebbe essere destinato a ricostituire le riserve idriche visti i livelli critici.

 

Un altro fattore da tenere in considerazione è che la capacità di import dall’Austria è già quasi al livello di saturazione nonostante l’import totale sia ben lontano dall’essere vicino ai massimi di gennaio.

 

 

Questo è dovuto in particolare al fatto che l’import dall’Algeria è molto più basso dell’estate scorsa ed in continua diminuzione, cosa che potrebbe essere dovuta a problemi tecnici sul pipeline dall’Algeria oppure questioni economiche dovute al fatto che, se il contratto di importazione prevedeva un importo totale annuale massimo, aver usufruito molto di questo canale di import nei mesi invernali ha lasciato poco spazio per quelli estivi.

 

 

Nel primo caso, la mancanza di gas algerino potrebbe protrarsi anche se i prezzi di luglio dovessero schizzare in su, cosa che potrebbe rendere la situazione molto critica anche a livello di gas oltre che di power.

 

In ogni caso, la prossima settimana, con temperature previste ben oltre la media stagionale, potrà fornire una buona indicazione dei livelli di prezzi a cui potremmo assistere questo Luglio.